Lo Share Prize ha lo scopo di scoprire, promuovere e sostenere le arti digitali ed è aperto a tutti gli artisti italiani e stranieri.
Giunto alla seconda edizione, con oltre 400 candidature provenienti da tutto il mondo e un incremento di partecipazione di quasi il 50% rispetto al primo anno, il premio vanta alla presidenza della giuria il guru delle nuove tecnologie Bruce Sterling, scrittore di fantascienza e giornalista di design, a Torino per collaborare al Piemonte Share Festival e a disposizione della Città come risorsa intellettuale. La giuria del II Share Prize, che assegnerà il trofeo "The Globe" durante lo Share Festival 2008, offrirà anche un premio di 2.500 euro all'opera che meglio rappresenterà la sperimentazione tra arti e nuove tecnologie, ed è composta oltre a Bruce Sterling, da Piero Gilardi (artista, Torino), Anne Nigten (managing director, v2 e DEAF, Rotterdam), Stefano Mirti (architetto, Interaction design Lab, Milano).
Sabato 10 novembre 2007, in occasione della Saturday Night Art Fever di Artissima. è
stata resa nota la short list dei sei artisti finalisti dello Share Prize 2008.
Le scelte di quest'anno dimostrano la tesi per cui "il cyber-spazio sta uscendo da se
stesso" e che "il virtuale sta diventando reale". Gli artisti selezionati hanno presentato
lavori dove le immagini digitali escono dallo schermo, si fanno materiali e addirittura
aggrediscono il corpo, dove i campionamenti di suono digitale abbandonano il
computer per diventare solidi pezzi di legno scolpiti da torni industriali.
Nella convinzione del prossimo avvicinamento dell'arte digitale alla materialità le
opere selezionate sviluppano tutte, in maniera diversa, il rapporto fra fisicità e
tecnologia digitale, che può essere ora fabbricata, manufatta, percepita con il corpo
oltre che i sensi.
I finalisti selezionati dalla giuria parteciperanno con le loro creazioni alla quarta edizione del Piemonte Share Festival, dal titolo "Manufacturing", a Torino tra l'11 e il 16 marzo 2008, il cui tema trasversale, in occasione di Torino World Design Capital, indagherà il rapporto tra arti digitali e design.
Emanuel Andel (Austria) con Knife.Hand.Chop.Bot
http://www.5voltcore.com/index.html?/content/output.html
Emanuel Andel ha creato un'installazione terrificante che gioca con i sensi e le
percezioni dell'utente, i sensori ed i processi della macchina. Il robot è fornito di una
lama che la macchina usa nel noto "gioco del coltello" . L'utente mette la sua mano
nella macchina ed inizia il gioco: lama si avvia colpire lo spazio fra le dita, prima
lentamente e poi sempre più velocemente.
D3D (Italia) con "Virtual Identity Process"
http://www.master-naba-d3d.net/index.php?option=com_wrapper&Itemid=64
Gli utenti, interagendo con la superficie di un tavolo sensibile, danno vita ad un
hiperbody, composto da un flusso dinamico di suoni e particelle comunicanti tra loro,
la cui visualizzazione grafica d'insieme richiama metaforicamente il concetto di social
network. Sullo schermo un flusso energetico composto da numerose particelle
luminose prende vita e movimento in base alla natura dell'interazione dell'utente.
Dopo qualche secondo, gli spettatori prendono coscienza del mezzo e nella maggior
parte dei casi, si lasciano andare in un "gioco" simile ad una composizione
coreografica e musicale in real time.
Yamada Kentaro (Giappone) con "Tampopo"
http://www.kentaroyamada.com/toshare
Tampoco, in giapponese, significa "dente di leone", soffione.
L'installazione video permette di interagire con lo schermo ‘soffiando' giganti denti di
leone, piccola azione dal significato universale di esprimere un desiderio, e che ha un
evidente richiamo ad emozioni e ricordi dell'infanzia.
OWL PROJECT (Gran Bretagna) con "Sound Lathe workshop"
http://variableg.org.uk/owlweb/soundlatheworkshop.htm
Un laboratorio di falegnameria che trasforma i suoni del lavoro del legno, tagliare,
segare, montare in veri e propri piccoli oggetti attraverso un "tornio sonoro". Questa
macchina, alimentata dal lavoro dell'uomo, registra i dati audio, li mescola con la
polvere, la segatura, i suoni e i disturbi della falegnameria producendo un oggetto
unico, irripetibile, spesso imperfetto che diventa così memoria materiale del processo
di costruzione dei nostri mobili.
Scenocosme (Francia) con "SphèrAléas"
http://www.spheraleas.com
Una mezza sfera capace di far interagire l'uomo, le immagini e i suoni, una macchina
capace di produrre forme sonore e visive. Un igloo progettato per interazioni musicali
e visive in tempo reale, che accoglie all'interno di uno spazio immersivo. Questa
struttura è utilizzata come uno schermo per una grande proiezione. All'interno della
cupola, il pubblico, seduto o disteso, è in grado di manipolare tattilmente dei sensori o
semplicemente sognare.
Christine Sugrue (U.S.A.) con "Delicate Boundaries"
http://csugrue.com/db_Share/
Le tecnologie digitali si integrano sempre più nella vita di tutti i giorni e il confine fra
virtuale e reale è sempre più sottile. Questa installazione immagina uno spazio in cui
ciò che accade all'interno dei nostri dispositivi digitali ha la capacità di entrare nel
mondo fisico. Piccoli insetti fatti di luce si spingono dallo schermo verso gli spettatori
stabilendo un contatto. Mentre i due sistemi cercano di capirsi si crea una nuova storia
di responsabilità, intimità e confine fra virtuale e reale.
Dichiarazione della Giuria - Share Prize 2008 - Torino
Bruce Sterling, Presidente della Giuria , scrittore, giornalista, critico di arte e design, Austin.
Piero Gilardi, artista, Torino.
Stefano Mirti, architetto e interaction designer, IDLab, Milano.
Anne Nigten, co-organizzatrice del Dutch Electronic Art Festival (DEAF) e vice-direttore del V-2 Lab, Rotterdam.
Quest'anno è stato un anno significativo per la materia e la realtà nella cultura digitale.
Negli anni Novanta l'arte virtuale, i siti web e la net.art hanno dominato la scena. Ma nel 2007 cinque nei nostri sei finalisti del Premio Share hanno sviluppato un rapporto tra la fisicità e la manipolazione con la tecnologia digitale – e noi pensiamo che questa sia l'arte digitale, quella che deve essere letteralmente toccata e afferrata dalle mani degli artisti e del pubblico. Il sesto lavoro artistico deve invece essere attivato dal soffio umano.
Di recente è stato detto che "il cyber-spazio sta uscendo da se stesso" e che "il virtuale sta diventando reale". Noi pensiamo che la scelta degli artisti di quest'anno può aver dimostrato questa tesi. Gli artisti hanno creato lavori straordinari dove le immagini digitali escono dallo schermo per andare sulle dita umane, dove i campionamenti di suono digitale abbandonano il computer per diventare solidi pezzi di legno scolpiti su torni industriali.
Abbiamo scelto anche un'installazione imponente, sinestetica e immersiva, due lavori artistici interattivi e multi-utente utilizzabili in gruppo e uno dei più spaventosi e fisicamente più conflittuali pezzo di arte elettronica mai creato.
La tecnologia digitale ora può essere fabbricata, manufatta, e la cultura digitale sta cambiando il nostro mondo in modo che noi possiamo toccarlo, afferrarlo e sentirlo.
Ci sembra che queste nuove tendenze favoriranno una città molto conosciuta per
la sua industria e il suo artigianato altamente tecnologici, Torino, la capitale Mondiale del Design nel 2008. Il tema scelto per il nostro festival di cultura digitale è "Manufacturing."
Noi giurati torneremo a marzo 2008 per decidere il vincitore tra questi sei eccellenti finalisti.
Ci auguriamo che Share Festival sarà il migliore e il più ambizioso festival mai fatto.
Piemonte Share Festival fa parte di "CONTEMPORARY arts Torino Piemonte"
Share Festival è prodotto dall'Associazione culturale The Sharing
Direzione artistica di Simona Lodi e Chiara Garibaldi.
www.toshare.it