STEFANO TAMBURINI

Di Fabrizio Tavernelli

Stefano Tamburini è oggi considerato una delle figure imprescindibili nell'immaginario artistico degli anni '80. Nasce a Roma nel 1955, si dedica alla critica musicale scrivendo su varie fanzines per poi giungere alla elaborazione ed uscita nel 1977 della rivista underground "Cannibale" attorno alla quale coagula un gruppo di giovani fumettisti i cui nomi saranno un continuo riferimento negli anni a seguire: Mattioli, Pazienza, Scozzari e successivamente Liberatore. Cannibale insieme alla new wave musicale bolognese, a Radio Alice, diventa la voce del movimento studentesco della città universitaria.
Sempre Tamburini sarà l'artefice della nascita e dell'affermazione, insieme al gruppo di Cannibale e con il rinforzo di nuovi artisti, del riuscito ed indimenticabile esperimento editoriale di "Frigidaire".

Frigidaire segnerà lo stile (o meglio gli stili), le tendenze, un nuovo modo di comunicare di cui si occuperanno critici d'arte, sociologi ed esperti di mass-media. Dentro quelle pagine si trovava il meglio delle avanguardie di quel decennio denominato post-moderno: fumetto, arte di frontiera, graffiti, computer graphic, musica, performance, multimedia, teatro, controinformazione, provocazioni dadaiste e crudi reportages dal mondo. Tamburo (così lo chiamavano gli amici) diventa il catalizzatore in un ambiente frequentato da menti brillanti. Inventa il nome del giornale e cura la peculiare impostazione grafica innovativa e postmoderna.

Per Stefano il fumetto è un campo di sperimentazione in cui riesce a trasferire, decontestualizzando e facendo proprie immagini rubate da strisce popolari, da rotocalchi, da pubblicazioni pornografiche, dalla pubblicità. È una operazione di mixaggio iconografico e come succede nella pratica musicale del remix, partendo da elementi esistenti riesce a creare qualcosa di totalmente nuovo.

Agisce come un campionatore (omonimo strumento che può isolare, riprodurre e ricreare frammenti, patterns e breaks musicali) visivo e nel fare questo fa un notevole uso di retini tipografici, fotografie, fotocopie alterate e strisciate. È un assemblaggio totale che riporta alla memoria alcuni dei nomi e delle scuole della storia dell'arte: surrealismo, futurismo, dadaismo, pop art, transavanguardia, Baj, Lichtenstein, Warhol, Rotella… Tamburini dimostra, pur essendo un dissacratore, di conoscere a fondo la storia dell'arte. Ne è prova il primo numero di Cannibale in cui si autoritrae insieme a Pazienza, Mattioli, Scozzari , Liberatore citando una storica foto del gruppo futurista oppure l'ironia che traspare nei nomi di Tamburhol e Tamburotella quando decide di ispirarsi allo stile di Andy Warhol e Mimmo Rotella.

La sua più grande e conosciuta creazione è l'icona politically-uncurrect di Ranxerox (in origine Rank Xerox poi cambiato per cause legali intentati dalla ditta produttrice di fotocopiatrici). È un androide coatto che ispirerà il movimento cyberpunk ed il migliore cinema di fantascienza . Ranx viene costruito e programmato da uno studelinquente in clandestinità come guardia del corpo personale, per trasformarsi in una sorta di relitto cibernetico impazzito ed iperviolento dopo l'uccisione del suo creatore da parte della polizia. Un deviante di metallo e lattice con i transistors perennemente in tilt che soltanto una tredicenne ninfomane di nome Lubna può controllare, calmare e tenere in pugno (in ogni senso visto il modo in cui gli accarezza il lucido e turgido glande sintetico). Le avventure tossiche alla ricerca di una droga oggi nemmeno tanto improbabile, il vinavil, si svolgono in una megalopoli che è insieme Blade Runner, Roma, New York, Tokyo e Napoli. Pur essendoci riferimenti letterari alla science-fiction adulta di Philip Dick e Ballare il tutto si sposta in un quotidiano da incubo che ricorda le periferie ed i ghetti delle nostre metropoli. Una babele creola in cui si affastellano segni, slang, advertising, mode, cultura dell'apocalisse, sesso estremo.

All'inizio i disegni sono suoi (un borgataro con proboscide e look punk con unghie che escono dagli stivali) e sono contraddistinti da un bianco e nero che richiama da un lato la migliore esperienza del comic undergound americano (le zines "Zap" "Oz" ed i disegni di Crumb, Shelton, Corben) e dall'altro guarda alla nuove urgenze espressive delle autoproduzioni punk. Dal 1980 i disegni di Ranxerox saranno affidati a Tanino Liberatore che svilupperà partendo dall'originale un nuovo eroe, un macho con occhiali da saldatore, plastico e tridimensionale. La tecnica ed il virtuosismo nel raffigurare i corpi di Liberatore, l'uso dei colori, le scenografie faranno di Ranxerox uno dei personaggi della storia dei fumetti. Il fumetto verrà stampato in tutto il mondo e per un certo periodo sarà ventilata una sua trasposizione cinematografica ad opera di Jean Baptiste Mondino (c'è da sperare che prima o poi qualcuno riprenda in mano il progetto). Nel 1984 il musicista Frank Zappa commissionerà la copertina di un suo album all'accoppiata Tamburini-Liberatore: comparirà infatti nelle vesti di Ranxerox nel long playng "A man from utopia".

Stefano Tamburini rimane inoltre nella nostra memoria come creatore dell'indimenticabile grafica che renderà riconoscibile ed limitatissima la rivista Frigidaire. Basta riguardare le copertine e le controcopertine dei primi numeri, i sommari, l'impaginazione, il lettering.

Sue sono le recensioni discografiche implacabili e trancianti a nome Red Vinile. Esiste poi una rara registrazione su cassetta (chissà se qualcuno deciderà di ristamparla prima o poi…) in cui l'incontenibile estro di Tamburini da vita ad un collage elettronico-rumorista-concreto. La musica ritorna puntualmente come ispirazione nei fumetti e come terreno di collaborazione e contaminazione, vedi il progetto della Monophonic Orchestra orchestrato insieme a Maurizio Marsico nel 1980. Suoi sono i fumetti detournati e manipolati di "Snake Agent", strisce prese da un fumetto noir americano degli anni '30 e successivamente manipolati attraverso un effetto di strisciamento sulla macchina fotocopiatrice. Al di fuori di Frigidaire pubblicherà tra il '78 e l'80 su "Il Male" (storico giornale di satira) realizzerà illustrazioni per un altro capitolo importante dell'editoria alternativa "Musica 80", progetterà la grafica per la ditta farmaceutica Sizer, apparirà sulla rivista tedesca "Chic" per la quale produrrà le tavole di "Vudu Moda" riprese da una collezione ed un video di moda da lui concepita nell'83. Suoi sono pure gli eccessi che hanno segnato nel bene e nel male una intera generazione di artisti. Stefano scomparirà nel 1987 per overdose. Da lì in poi la Primo Carnera Editore (la stessa di Frigidaire) pubblicherà i lavori postumi e varie saranno le mostre collettive tese a celebrare questo gruppo di disegnatori ed agitatori culturali. Ora manca una più precisa e puntuale opera di ricerca, ristampa e valorizzazione sulla figura del singolo artista Tamburini, pensando con rammarico cosa avrebbe potuto oggi inventare grazie all'uso delle tecnologie digitali applicate alla grafica.