Intervista a Daniele Cascone

(a cura di Boskizzi)

Daniele, i lettori di design(radar ti conoscono molto bene: sarà difficile per me scovare argomenti interessanti ed inediti. Cominciamo con una domanda "classica": qual'è stato il tuo percorso artistico? Da dove sei partito?

Ciao Max! Potrei affermare di aver avuto diversi punti di partenza... ad esempio il 1999 è stato un anno di grossi cambiamenti perché mi sono definitivamente avvicinato al mondo del web design e, come conseguenza di ciò, ho cominciato ad usare il computer anche per disegnare e sperimentare. Era un periodo dove non volevo ottenere nulla di preciso dalle mie immagini; un modo come un altro per passare il tempo. Un po' come un bambino che trova un pennarello e scarabocchia i muri di casa :)
Credo che la scintilla "fatale" sia scoppiata nel 2001 dove ho conosciuto per puro caso... Design(Radar (esatto, proprio questo sito!). Da lì, seguendo i vari link, ho scoperto un mondo a me nuovo che mi ha completamente rapito. Sempre nel 2001 ho iniziato (molto timidamente) a proporre qualcuno dei miei lavori realizzati nel tempo libero. Da quel punto in poi c'è stata una continua crescita, sia artistica che come presenza sul web. Credo di aver avuto un'altra svolta importante nel 2004, dove ho abbandonato certi concetti che mi trascinavo da tempo in cambio di uno stile più personale e intimo.

Questa cosa della svolta del 2004 mi incuriosisce non poco: cos'è successo?

Prima del 2004 avevo un approccio diverso nel realizzare le mie immagini, adoperando uno stile e dei concetti estremi. Alla lunga questo mi stava limitando parecchio e ho sentito la necessità di esprimere certi stati d'animo e certe sensazioni con un linguaggio diverso, senza obbligatoriamente esasperare tutto. Lì penso di aver variato bruscamente il mio stile, percorrendo una nuova strada che seguo tutt'ora. Contemporaneamente ho anche ampliato i miei strumenti di lavoro; prima ogni elemento era realizzato esclusivamente con il digitale, dopo ho "contaminato" le mie opere usando anche fotografie, pittura, inchiostro, collage... Naturalmente ci si evolve in continuazione e si cercano nuove strade: credo che ogni autore debba identificare un momento della propria vita con quanto realizzato; una sorta di "diario visivo" che va aggiornato con il tempo. Credo che i miei lavori più sinceri e personali siano iniziati proprio in quel periodo.

Una cosa che volevo chiederti da tempo è questa: quando scatti pensi già all'opera finale, raccogliendo cose che sai che ti potranno servire, o te ne infischi e poi ti adegui a ciò che hai fotografato. Forse non sono chiaro... in parole povere, per le tue opere parti da foto scattate senza pensare al fatto che poi ti sarebbero servite per quello scopo o quando impugni la fotocamera sai già cosa andare ad immortalare?

Non seguendo una procedura standard, posso dire che applico entrambi i metodi. Ci sono periodi in cui ho presente fin dall'inizio cosa voglio ottenere, quindi vado alla ricerca di oggetti o persone da fotografare. Alcuni esempi di opere "premeditate" sono quelle che fanno parte delle serie "Masquerade", "Hidden Sex Pieces" e "Isolated", dove a volte gli scatti ottenuti risultavano non adatti e tornavo con la macchina fotografica a rifare tutto il lavoro (grazie alla pazienza delle persone immortalate). Però, spesso e volentieri, mi affido anche all'ispirazione del momento, dove procedo senza avere in testa nulla di ben preciso. A tal proposito tengo un archivio fotografico dei soggetti più disparati che potrebbero tornarmi utili... e non solo: a volte mi porto a casa qualche oggetto veramente interessate: ho una stanzetta, che uso come piccolo studio, piena di cianfrusaglie in attesa di essere immortalate! :) Ci sono casi in cui questi due metodi si sovrappongono: immagini che erano studiate a tavolino vengono poi stravolte assumendo una nuova forma... e viceversa.

Sarei proprio curioso di vederla questa stanzetta.. :) Senti, che rapporto hai con la tecnologia? Non mi interessa sapere che hardware utilizzi, ma i motivi che ti hanno spinto ad un sistema operativo piuttosto che ad un altro, ad una fotocamera al posto di un'altra...

Sono appassionato di Digital Art e di Internet, quindi è naturale per me avere dimestichezza con i computer, anche grazie al lavoro che svolgo tutti i giorni. Però non mi considero un fanatico della tecnologia, anzi, a volte le vado contro. Sono convinto che bisogna usarla se esiste un vantaggio reale e non sia soltanto feticismo o moda del momento. Ho scelto di lavorare in digitale perché mi sono trovato a mio agio con questa tecnica: avendo un modo di procedere frettoloso e nervoso, il digitale mi aiuta a correggere gli errori commessi e a tornare indietro sui miei passi (cosa che non potrei fare, ad esempio, se dipingessi). Ma è anche vero che, anche se in piccolissime dosi, uso ancora olio e acrilici per ottenere certi effetti pittorici - simulare le pennellate al computer sarebbe ridicolo e macchinoso. Per la scelta degli strumenti da usare, odio le classiche prese di posizione in nome di una marca o un sistema operativo. Secondo me questi sono solo attrezzi al nostro servizio, "schiavi" che devono aiutarci a lavorare meglio, ma dobbiamo stare attenti a non invertire le posizioni e diventare noi stessi schiavi di una marca/modello. Le mie scelte le baso semplicemente sul risultato finale che posso ottenere.

Molti dei nostri lettori ti conoscono anche per il tuo impegno sul web. Ti senti più artista, web designer, netslaver, blogger o qualcosa d'altro?

Non saprei affermarlo con esattezza. Mi sento legato a questo mondo virtuale in diversi modi: in prima persona con le opere che realizzo e in qualità di redattore divulgando informazioni/news/articoli. Se dovessi scegliere un solo aspetto da portare avanti quello sarebbe la mia produzione artistica. Non ho idea di come sia più conosciuto tra la gente che visita i miei siti: se come artista o come "Mr. Brain Twisting".

Hai mai avuto voglia di lasciare l'Italia e di provare esperienze all'estero? Credi che il fatto di abitare qui ti possa aver penalizzato, in qualche modo?

Vivo in Sicilia, dove credo che la situazione sia ancora più indietro rispetto al resto d'Italia. Ho però la fortuna di essere abbastanza soddisfatto della mia attuale occupazione e quindi non ho il desiderio di trasferirmi. Certamente ci sono degli aspetti che mi hanno limitato parecchio, sia sul lavoro che nelle mie attività extra. Farsi conoscere è più difficile, i contatti e gli spunti creativi sono ridotti e spesso c'è molta incompetenza. Forse è per questo che il web ha rappresentato molto per me, anche se non sempre è abbastanza. Più che pensare all'estero, potrei trasferirmi in un'altra città italiana, ma ho riflettuto ai pro ed ai contro e mi sono accorto che non farei altro che risolvere alcuni problemi per farne spuntare altri più gravi... visto che comunque preferisco impostare la mia vita non sul lavoro ma su altri valori, ho deciso di restare.

Utilizzi sistemi di social network, tipo Flickr, Youtube o deviantART? Che ne pensi?

Li uso, pur non essendo molto attivo al loro interno, perché mi piace vedere come funzionano. Ho provato in particolare deviantART e MySpace. E' interessante il concetto "democratico" di fondo (anche se a volte si dimostra un'utopia), dove chiunque può aprire uno spazio indifferentemente dalla sua bravura o notorietà. Ovviamente queste community hanno il difetto di contenere parecchia roba inutile e di scarsa qualità; personalmente preferisco quei siti che fanno una selezione ristretta dei contenuti.

Bene. Grazie mille Daniele della tua disponibilità. Prima di chiudere, hai 160 caratteri per lanciare un sms ai lettori di design(radar. Che dici loro?

Grazie a te per il supporto! 160 caratteri? Allora faccio un po' di subdolo spam: visitate danielecascone.com :-)